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сердце, Verde /Russia nuovo personaggio

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Lupaccia.
view post Posted on 14/11/2011, 17:52




- Autore: Lupaccia
- Titolo: сердце
- Titolo del Capitolo: Neve Rossa
- Personaggi: Russia / Nuovo personaggio / (altri sono solo citati o ci sono per brevi attimi)
- Genere: romantico
- Rating: verde
- Avvertimenti: naaaa
- Conteggio parole:
- Note: Allora la Russia e l'Alaska non hanno mai avuto rapporti (tipo alleanze, ecc..), come nuovo personaggio ho messo l'Alaska solo perchè mi piace come nazione ^^


Ivan continuava a fissare i candidi fiocchi che scendevano dal cielo coperto di grigio.
Da quando era nato l’unica cosa che aveva visto era la neve.
Il vento gli spirava attorno facendo volare i fiocchi che si depositavano su di lui.
Sospirò triste e si alzò, sgrullandosi di dosso la neve che si era accumulata, e si diresse verso la sua casa solitaria.
Quel giorno si era allontanato molto, perciò gli aspettava una bella scarpinata prima di rientrare in casa.
Prese la via del sentiero che passava dentro un piccolo bosco poco fitto.
Non si sentiva altro che l’urlo del vento che sbatteva i rami degli alberi ormai spogli.
Ivan procedeva lento, le mai in tasca e lo sguardo fisso sul suolo.
Si sentiva così solo in quella fredda terra … cosa avrebbe dato per qualcuno che gli stesse accanto …
Qualcosa catturò i suoi occhi, la neve, man mano che procedeva, si tingeva sempre di più di rosso.
Si chinò e toccò con i guanti il rossore: era sangue.
Si rialzò di scatto e seguì la scia rossa.
Dalle grosse chiazze rossastre si estendevano delle lunghe scie come se qualcuno avesse provato a rialzarsi, per poi cadere di nuovo.
Mille domande gli attraversavano la mente mentre continuava a seguire quelle tracce: era un uomo? O solo un animale selvatico ferito? E se era un uomo … avrebbe dovuto salvarlo? Se era un nemico?
Si fermò di scatto, una figura stava rannicchiata sotto delle grandi radici di una vecchia quercia.
Non si muoveva e tutt’intorno c’era una grande pozza si sangue.
Si avvicinò di più e ribaltò l’uomo per vederlo in viso.
Era una ragazza.
Il suo volto era completamente ricoperto di sangue, che continuava a sgorgare da tre grossi graffi che le percorrevano il viso.
Un viso bellissimo.
Era incorniciato da capelli a taglio corto, neri come la notte, le labbra erano sottili e rosate, unite a formare un ghigno.
Ivan non riusciva a capire se quella fosse una nazione o una semplice ragazza, non aveva alcuna bandiera o cose simili, portava solo un lungo cappotto, che le arrivava ai ginocchi, nero con dei bottoni grossi e tondi al lato, da sotto il cappotto uscivano un paio di pantaloni, anch’essi neri, che andavano a congiungersi con degli stivali.
Si accovacciò sulla ragazza e appoggiò l’orecchio sopra il suo cuore: batteva ancora.
Mise una mano sotto la sua schiena e la issò su.
La strinse al petto per cercare di riscaldarla e si diresse in fretta verso casa.
Quando arrivò aprì la porta con un calcio e si fiondò dentro, incurante delle domande di Lettonia che lo seguiva stupito.
<<aprimi la porta>> disse freddo Ivan, indicando la porta della sua stanza.
Lettonia eseguì e seguì Ivan nel suo interno.
La stanza era molto ampia, con una grossa finestra e un’altrettanto grande letto matrimoniale.
I colori della stanza erano caldi, e nelle pareti che la circondavano erano stati dipinti tanti girasoli.
Ivan adagiò sul letto la ragazza.
Chi era? Cosa le era successo?
Erano tante le domande che voleva farle una volta che si sarebbe risvegliata, così si sedette sul bordo del letto, aspettando che riaprisse gli occhi.

2° capitolo

Ivan, aiutato da Lettonia, aveva ripulito dal sangue la ragazza e bendato le sue ferite.
La ragazza passò due giorni a dormire, e il pomeriggio del terzo giorno aprì gli occhi.
Erano due grandi occhi rotondi e di un bellissimo blu intenso.
Cercò di alzarsi sui gomiti, ma dalla bocca gli uscì un gemito, dovuto ad una ferita che aveva sul fianco.
Lettonia le fu subito accanto per sorreggerla, poi la depose su dei cuscini disposti in modo di darle un po’ di sostegno.
<<vado a preparare qualcosa di caldo >> disse Lettonia e uscì dalla stanza.
Ivan fissava la ragazza che ricambiava il suo sguardo, con le sopracciglia leggermente aggrottate.
<<chi sei? Sei una Nazione? >> chiese Ivan.
La ragazza sembrava non voler rispondere ma, dopo alcuni attimi, dischiuse le labbra e disse:
<< Io sono Alaska >>.
<< Cosa ci fai qui? Sei venuta a sfidare la potenza della Russia? >> continuò Ivan, tutte le domande che si era posto in due giorni attendevano una risposta.
<< Non lo so >> rispose secca la ragazza.
<< Non lo ricordo, so solo che mi hanno attaccata, non chiedermi chi, non saprei cosa rispondere >>.
Ivan era molto confuso : stava mentendo o non ricordava veramente?
<< Ho portato una cioccolata calda! >> starnazzò Lettonia entrando rumorosamente.
Poggiò la tazza fumante sul comodino vicino ad Alaska, ma la ragazza non la degnò di uno sguardo ne la cioccolata né il cameriere che la portava, tutta la sua attenzione era rivolta solo al russo.
<< Cosa ci faccio qui? >> chiese improvvisamente Alaska.
<< Ivan ti ha trovato ferita nel bosco e.. e poi ti ha portata qui e curata >> disse d’un fiato Lettonia.
<<ti ringrazio>>
Alaska continuava a fissare il russo, intorno alla sua aria da bambino aleggiava qualcosa di più di un finto sorriso, chi era davvero questo Russia?
Quella casa era molto calda e accogliente, tanto che Alaska non si accorse che non aveva più indosso il suo pesante abbigliamento, ma solo la maglietta a mezze maniche che teneva sotto e i luridi pantaloni neri.
Sentii una fitta al cranio e si portò le dita sulla fronte bollente.
La sua emicrania stava peggiorando e sentiva che le stava salendo la febbre.
Sentii movimento attorno a lei e si ritrovò distesa, mentre Russia le passava una pezza bagnata sulla fronte.
<< Perché sei così premuroso? >> chiese con voce flebile.
Ivan si strinse nelle spalle e le rispose:
<< mah … forse è perché non voglio farti morire >>
<< e se io fossi un tuo nemico? >> continuò Alaska.
<< continuerei a curarti finché non sarai abbastanza in forma da affrontarmi. >>
L’espressione del viso di Ivan non era mutata, sembrava così tranquillo e il sorriso continuava ad essere il centro di quel viso paffutello.
<< nessuno rinuncerebbe a questa opportunità di far fuori un nemico >> continuò Alaska dopo aver taciuto per qualche secondo.
<< ma tu non sei un mio nemico e anche se lo fossi non vorrei vederti morta lo stesso >>




Edited by Lupaccia. - 15/11/2011, 18:02
 
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Nea-chan
view post Posted on 15/11/2011, 13:28




Direi di continuarla! x3
Anche se è breve, mi è piaciuta un sacco! >w<
La lettura è molto scorrevole e non ci sono errori di alcun genere. :3
E riguardo alla caratterizzazione di Ivan, in questo capitolo l'ho trovata davvero niente male. ^.^
Insomma, è IC.
Non vedo l'ora di sapere cosa succederà nel prossimo capitolo! >w<
Continua così, mi raccomando! ^.^
See ya! <3<3<3<3
 
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Lupaccia.
view post Posted on 15/11/2011, 18:02




Grazie **
Ho postato la seconda parte, spero che ti piaccia!
 
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2 replies since 14/11/2011, 17:52   81 views
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